"Dime de qué presumes y te diré de qué careces" (Dimmi di cosa ti vanti e ti dirò che cosa ti manca)

domenica, maggio 29, 2011

Joaquín Sabina, "Camas vacías" Video, testo e traduzione.



Ni tú bordas pañuelos

Né ricami fazzoletti

ni yo rompo contratos,

né strappo contratti

ni yo mato por celos

Né io uccido per gelosia,

ni tú mueres por mí,

né tu muori per me

antes de que me quieras

Prima che tu mi voglia bene

como se quiere a un gato

come si vuol bene ad un gatto

me largo con cualquiera

me ne vado con chiunque

que se parezca a tí.

che assomigli a te


De par en par te abro

Ti spalanco

las puertas que me cierras,

le porte che mi chiudi

me cuentan que el olvido

mi dicono che l'oblio

no te sienta tan mal,

non ti va così male

la paz que has elegido

la pace che hai scelto

es peor que mi guerra,

è peggio della mia guerra

aquella cama nido

quel letto da bambini

parece un hospital.

sembra un ospedale


Yo, en cambio, no he sabido

Io, in cambio, non ho saputo

ir a favor del viento

andare a favore del vento

que muerde las esquinas

che morde gli angoli

de esta ciudad impía,

di questa città empia

pobre aprendiz de brujo

povero apprendista stregone

que escupe al firmamento

che sputa al firmamento

desde un hotel de lujo

da un hotel di lusso

con dos camas vacías.

con due letti vuoti


¿Quién hará mi trabajo

Chi farà il mio lavoro

debajo de tu falda?,

sotto la tua gonna?

la boca que era mía

la bocca che era mia

¿de qué boca será?,

di che bocca sarà?

el roto de tu ombligo

il tuo ombelico

ya no me da la espalda

non mi volge più le spalle

cuando pierdo contigo

quando perdo con te

lo que gano al billar.

quel che vinco al biliardo


Aunque nunca me callo,

Sebbene non stia mai zitto

guardo un par de secretos,

conservo un paio di segreti

lo digo de hombre a hombre,

lo dico da uomo a uomo

de mujer a mujer.

da donna a donna

Ni me caso con nadie,

Non mi sposo con nessuno,

ni guardo pa’ mis nietos,

né metto da parte per i miei nipoti,

por no tener no tengo,

per non avere non ho,

ni edad de merecer.

nemmeno l'età per meritare.


Como pago al contado

Pagando in contanti

nunca me falta un beso,

non mi manca mai un bacio,

siempre que me confieso

ogni volta che mi confesso

me doy la absolución,

mi do l'assoluzione

ya no cierro los bares

ormai non chiudo più i bar

ni hago tantos excesos,

né faccio tanti eccessi,

cada vez son más tristes

sono sempre più tristi

las canciones de amor.

le canzoni d'amore.


Oppure, in versione "flamencata":


venerdì, giugno 25, 2010

Un veneto in Dobrogea (11) [...e cadde in Mt 7:1-2]

Beh, dai, oggi mi sforzo a scrivere di nuovo qualcosa.

Domanda: "Come sono i rumeni?" Non i rumeni che vi trovate ogni giorno in Italia, con tutti i preg(iudiz)i ed i difetti che conoscete meglio di me (visto che di rumeni che vivono in Italia io ne conosco... uhm ... errrr... mmmmmh... neanche uno [Vabbe', mi viene in mente Vasile, contitolare de "Le Macine" a Grantortino di Gazzo, ma "scambiare quattro parole una sera" non lo considero sinonimo di "conoscere".]), dico di quelli che vivono in Romania, nel loro "ambiente naturale", nella loro "terra di origine".
Bah, vi diro': questa e' una domanda del kaiser. Ma oggi dovevo fare una commissione a Bucarest: prendere una macchina. Sapete come si fa: si va al concessionario, e bisogna farsi accompagnare, e si torna con la macchina. Sarei anche andato in autobus, ma visto che tanto piove e da fare in ditta non ce n'era, ci sono andato con l'ingegnere agronomo e sua moglie. Seguono stralci di conversazione.

Steluţa-Si e' laureata mia nipote.
Ugo-Ah, che bello! In che cosa?
S-In pr.
U-In che?
S-In relazioni pubbliche.
U-In relazioni pubbliche?
S-Si', noi rumeni siamo bravi ad inventarci cose per prendere soldi.

Cioe', la laurea in relazioni pubbliche non e' altro che una scusa per far arrivare finanziamenti pubblici.
Beh, che c'e' di strano? A cosa servono tutti quei corsi di laurea che hanno un nome piu' lungo di tre parole (e una buona parte degli altri) offerti dalle universita' italiane ? Gliel'ho fatto notare, comunque, eh? Che non si dica che vado all'estero a dire "da noi queste cose non succedono". Ma andiamo avanti.


Steluţa-Da noi quando qualcuno arriva ad una certa posizione non si degna piu' di andare nel campo a zappare. Come diciamo... si dimentica da dove e' venuto.

Attitudine tipicamente rumena.


Steluţa-Gira qui a destra.
Ion-Dovrebbe essere su questa strada...
Andiamo avanti un centinaio di metri, ma il concessionario non appare.
I-Aspetta che chiamo. (Al telefono:) Ho girato a destra uscito dall'autostrada. Dove siete? devo fare inversione di marcia? Ah. Si', d'accordo (mette giu'). Basta andare avanti un altro mezzo chilometro.
S-E' che noi rumeni siamo cosi', se non vediamo scritto ed indicato, ci perdiamo e chiamiamo.

Che dire? Mentirei se dicessi che non avrei fatto lo stesso.


Beh, diciamo che non sono gli unici esempi che potrei portare. Adesso mi viene in mente un camionista che mi ha detto piu' o meno "Il rumeno lavora finche' non muore di fatica", ma quel che voglio dire e': magari mi sbaglio, sto applicando a tutto un popolo (che cos'e' un popolo?) l'atteggiamento che hanno un paio di persone, ma forse il rumeno pensa che tutta una serie di caratteristiche ed atteggiamenti che vede nelle persone attorno a se' non siano proprie delle persone, quanto proprie del suo popolo.
Ed anch'io sto cadendo nella stessa fallacia: sto pensando che tendere a generalizzare al proprio popolo caratteristiche che in realta' sono delle persone sia una caratteristica del popolo rumeno.

Ah, si', sono tornato in Romania.

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Un piacere ad un amico

Monia Zanon.

venerdì, giugno 05, 2009

Elezioni europee, a chi dare la preferenza (il partito sceglietelo voi)

Gli stipendi degli europarlamentari sono stati finora legati agli stipendi dei parlamentari nazionali. Abbiamo quindi alcuni parlamentari europei che prendono 900 euro al mese (gli ungheresi) ed altri che ne prendono 12000 (indovinate chi? Esatto! Propongo di mettere sotto lo stemma della Repubblica Italiana il motto "facciamoci riconoscere")
I parlamentari europei che verranno eletti questo finesettimana, invece, avranno uno stipendio uguale per tutti: circa 5-6000 euro al mese per qualsiasi parlamenare, che sia italiano, tedesco, ungherese, polacco o maltese.
Ma, ovviamente c'è una scappatoia. Un parlamentare europeo in carica che venga rieletto può optare per l'antico sistema di remunerazione. Visto che è improbabile che un deputato che potrebbe guadagnare 12000 euro scelga volontariamente di guadagnarne 5000, dobbiamo essere noi ad impedirlo. Votando per gente nuova.
In questa(1) e quest'altra(2) pagina potete vedere chi sono i parlamentari europei italiani attualmente in carica. Quel che dovete fare è:
a) procurarvi la lista elettorale del partito che intendete votare;
b) SCARTARE i nomi dei candidati già presenti in parlamento;
c) dare le preferenze (è possibile darne 3) a qualcun altro.

Se siete d'accordo, date a questo post la massima diffusione possibile. Copiate, incollate, spedite, mandate link.

Buon voto a tutti.

venerdì, marzo 13, 2009

Data astrale 6.205365588 x 10^10

il sottoscritto è un po' contrariato da tre persone
Li chiameremo
"Il segaiolo"
"El Gaby"
"Il capo"

Il segaiolo è un segaiolo che vive fuori dalla realtà e si mette a chiedere sangue alle rape. Inutile dire che farebbe meglio a tirarlo fuori da se stesso. Ma quel che è peggio è che sta giorni e giorni a controllare se esiste alcuna traccia di sangue nelle rape, solo per poi rinfacciarlo a chi non è riuscito a tirarne fuori. Spero vivamente che gli esploda il culo.
El Gaby deve avere qualche rancore sopito.
Il capo è il capo, e fa quel che gli pare.

Fine comunicato. Possiamo andarcene affanculo in santa pace.

mercoledì, marzo 04, 2009

Dissociazione

250 milioni per curare i clandestini.
400 per far fallire un referendum.

mercoledì, gennaio 28, 2009

Visto dal Brasile.

Come vede la faccenda O Globo. Nel primo paragrafo Cesare Battisti è un "ex-militante esquerdista". Per sapere che è stato condannato all'ergastolo "pela morte de um guarda penitenciário e de um açougueiro" bisogna andare in fondo all'articolo.
Qui, invece, come vedono la faccenda i lettori. Fortunatamente.