Permettetemi un momento di tristezza
Luna Rossa ha perso la finale di Louis Vuitton Cup. Non è arrivata seconda, perché nell' America' s Cup "There is no second". Ha perso e basta.
Nel '92 stavo sveglio a vedere le imprese di Paul Cayard nella Baia di San Diego, su quella barca rossa dal nome epico fatta costruire da Raul Gardini (Riposi in pace), proprio contro New Zealand. Nel 2000 venni a sapere che -Toh! c'è una barca italiana ad Auckland, e va anche forte!- e vinse quella coppa di otto anni prima contro Paul Cayard, fallendo però l' obiettivo principale.
Oggi come sette anni fa gli avversari sono gli stessi, il risultato è lo stesso, il trofeo in palio è diverso.
Le barche italiane hanno rotto un paio di tabù nella storia di questo trofeo. Nel '92 il Moro di Venezia fu il primo "challenger" di un Paese che non fosse una ex colonia inglese. Nel 2000 Luna Rossa fece sì che il Match di Coppa America si svolgesse senza una barca... americana, nel 2007 ha fatto fuori la barca americana già alle semifinali. Ma bisogna ammetterlo: la vittoria di Alinghi del 2003 questi "tabù" li fa impallidire.
Mi consolo col fatto i neozelandesi hanno dovuto perdere la Vuitton Cup nel '92 per vincere l' America's Cup nel '95... la speranza è sempre l' ultima a morire....
Non mi ricordo in che anno, ero al Circolo Nautico di Chioggia a seguire la scuola di vela (Conoscerete l' Optimist, no? quelle barchette squadrate piccine picciò...), ed il nostro istruttore ci presentò un tipo dicendoci "Questo signore è il n°3 del Moro di Venezia I. Addetto alle drizze. Salutatelo ed inchinatevi quando passa."
Eh sì, sono un velista dilettante da quando avevo dieci? undici? Boh? anni. Scusate il sentimentalismo, a queste cose ci tengo.
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