Un altro mondo è possibile
Per quanto mi sia impossibile votare per loro, iscrivermi o dare loro un appoggio che non sia più che simbolico (per evidenti necessità di coalizione) ho per i Radicali-non-Salmoni profonda ammirazione, rispetto e simpatia. Anche perché pur ancorati al realismo proprio dei liberali, conservano un loro idealismo, che tuttavia non si tramuta in quell' ideologia che come una lente distorce la nostra percezione della realtà.
Stavo ascoltando da Radio Radicale proprio ora l' esposizione di Capezzone che ha aperto il congresso radicale che sta avendo luogo proprio qui a Padova (E magari uno di questi giorni vado a farmi un giretto come osservatore.) Per me il governo Prodi è irriformabile, oltre che irriformatore (nel senso che le riforme non le farà mai), eppure Capezzone, novello Don Chisciotte, ci crede di poterlo cambiare. Chiedendo una mano a destra (Avrà ripetuto due-tre volte "...il mio amico Tabacci...") ma almeno non è né appiattito sulle posizioni della maggioranza (Ché ne uscirebbe malconcio), né ha abbandonato l' idea di proporre il liberismo a chi crede sia la causa di tutti i mali del mondo.
Ma tutto questo non è molto importante. Quel che volevo riportare era la frase finale (per come me la ricordo) del suo intervento:
"In Svezia il ministro dell' economia è uno splendido liberale e sta portando avanti una delle riforme più ambiziose del mondo occidentale. Ha 38 anni, ha una coda di cavallo che arriva fin qua, va in giro con una maglietta newage e sarà interessante vederlo alle riunioni dell Ecofin seduto vicino a Padoa-Schioppa, e pensare che un altro mondo è possibile."
"...un altro mondo è possibile..." Improvvisamente questa frase ha provocato in me una sensazione nuova.
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