"Dime de qué presumes y te diré de qué careces" (Dimmi di cosa ti vanti e ti dirò che cosa ti manca)

giovedì, settembre 18, 2008

Perché Fini ha sbagliato

Urge un chiarimento. Cosa si intende dire con l'altisonante e secondo me orribile termine "antifascismo"? Io potrei darne almeno due definizioni. La prima è "opposto del fascismo", la seconda è "opposizione al fascismo". E non sono equivalenti.
Nel primo senso io, beh, nel mio piccolo... lo ammetto: sono antifascista. Credo nella separazione dei poteri, credo che lo Stato dovrebbe tenere le sue manacce distanti dall'economia, credo che classificare gli uomini per razza sia una stronzata, che le leggi razziali siano state una grandissima tafazzata (ciononostante ammetto di essere razzista: sono filosemita. Abbiate pietà di me quando mi sentirete difendere acriticamente Israele.), credo nella libertà di espressione, e come se ci credo. Credo nella libertà di associazione ed ancor più in quella di non associazione. Credo nell'autonomia e nella sovranità degli enti locali e non credo nel culto della personalità verso il "capo" (anche se devo controvoglia ammettere che Berlusconi è un fottutissimo genio). Credo che lo Stato Sociale andrebbe demolito. Credo che i sindacati di oggi si siano trasformati nelle corporazioni che c'erano settanta o settecento anni fa. Credo che un esercito sia necessario, ma che certe guerre siano un furto di braccia all'agricoltura... devo continuare?
Lo so, tutto questo non serve. Purtroppo sto a destra e per quante credenziali presenti, per quanto possa ripetere quanto sopra, la patente di legittimità democratica non la prenderò mai. Perché l'organismo emittente la suddetta patente utilizza un altro criterio: il secondo. Non mi chiedono di avere idee all'opposto del fascismo. Mi chiedono di oppormi al fascismo. Cioè di ammazzare un uomo morto. Visto che ho rispetto per i cadaveri, anche se appartenuti a persone spregevolissime, io di infierire sul fascismo non ho proprio voglia. Fate voi, io ho cose più importanti, produttive e dignitose nelle quali impiegare il mio tempo.
Beh, sembra proprio che dovrò rinunciare ad essere un antifascista patentato ed accontentarmi di essere un banale "sedicente antifascista secondo criteri personali". So che questo mi chiuderà molte strade, ma sono un tipo che si accontenta. Riuscirò a cavarmela.

Parlando seriamente, ecco perché Fini ha sbagliato: perché nello sforzo di piacere ai suoi avversari si è messo a litigare con i suoi amici. I rapporti con i suoi avversari non miglioreranno, i rapporti con i suoi amici ora sono in crisi. Di sicuro la patente di legittimità democratica se la può sognare perché in ogni caso nessuno ha mai pensato di dargliela. Forse perché non esiste. L'errore di Fini è stato di desiderarla.

A differenza di FI, che è un Caucaso di identità (socialisti, liberali, popolari, ex democristi ed ex comunisti) conviventi in pace sotto Santa Madre Russia (indovinate chi), AN è un partito percepito come più omogeneo (poi non è vero, ma quel che conta è solo la percezione), dall'identità definita, e quest'identità è quella di un tradizionale partito conservatore. Una volta avevo sentito Marcello Pera dire che in Italia c'è imbarazzo a definirsi conservatori, ed in effetti il termine "conservatore" è associato a "reazionario". Ma questa è un'associazione inventata dallo stesso organismo erogante le patenti di legittimità democratica. Credo che Fini invece di dire "siamo antifascisti" dovrebbe dire "siamo conservatori", ed a quel punto la rottura con il fascismo sarebbe implicita: dopotutto Mussolini era un socialista.