"Dime de qué presumes y te diré de qué careces" (Dimmi di cosa ti vanti e ti dirò che cosa ti manca)

lunedì, luglio 28, 2008

Un veneto in Dobrogea (8) [Buttiamola in politica]


Parte noiosa

Recentemente ci sono state le elezioni locali, mentre questo autunno ci saranno le elezioni politiche. Vorrei fare un paio di digressioni sul sistema politico rumeno.

Per quanto riguarda il livello locale il sindaco è eletto direttamente, a doppio turno. Esiste una figura intermedia, il vicesindaco, eletto dal consiglio comunale, eletto a base proporzionale, mi sembra. La stessa cosa dovrebbe avvenire a livello provinciale, ma non mi sono informato. E, attenzione, la stessa cosa avviene a livello nazionale.

Nella camera c'è un deputato ogni 70000 elettori, nel senato c'è un senatore ogni 160000 elettori. Da quel che ho sentito dovrebbe esserci stato un patto tra i due partiti principali per una legge elettorale maggioritaria, ma quattro anni fa le due camere sono state elette con legge proporzionale, (salvo alcuni parlamentari eletti dalle minoranze etniche, che eleggono un deputato ciascuna): la camera dei deputati a base nazionale, il senato a base provinciale (credo. Non sono stato capace di trovare la legge elettorale).

Coerentemente con le elezioni locali, il presidente, titolare dell'esecutivo, è eletto con sistema maggioritario a due turni. Insomma, un Sarkozy con il parlamento di un Andreotti.

Vabbè, passiamo alla

Parte interessante

La parte interessante di questo post riguarda le campagne elettorali. Io le trovo di un romanticismo e di una concretezza commoventi ed invidiabili.

La campagna elettorale da queste parti si fa (specialmente a livello locale) con le piccole cose: il chilo di farina, la cena, il volantino con la faccia del candidato ed una serie di proposte che non vertono sui massimi sistemi, e con i gadget.

I gadget sono magliette, cappellini, accendini (vedi foto), deodoranti per auto, oggetti di poco valore che vengono distribuiti agli elettori e che gli elettori vanno a farsi dare da tutti i partiti, uno alla volta.

Io li invidio i rumeni. Voglio una politica e delle campagne elettorali come quelle rumene. Non pretendo una democrazia "all'anglosassone", mi basta che sia "alla rumena". Dopotutto sono latini come noi, no? Perché cercare di importare una cultura che non ci appartiene?

Perché dopo le elezioni i rumeni se la prendono in quel posto tanto quanto noi, ma, al contrario di noi, almeno possono dire di averci guadagnato un accendino.

Etichette: