"Dime de qué presumes y te diré de qué careces" (Dimmi di cosa ti vanti e ti dirò che cosa ti manca)

sabato, settembre 08, 2007

Giavazzi, il dhimmi della sinistra

Riporto qui sotto una mail inviata ad un militante DS con cui ho tenuto/sopportato un dibattito e-pístolare. La mail è stata inviata con oggetto "La giavazzata del giorno".
Buona lettura (¿a chi?)



Ieri sapendo dell' ultimo libro di Giavazzi (Vedi sotto) mi è venuta in mente quella tua frase:
"Comunque tu continua ad aspettarti le riforme liberali dalla destra che nel frattempo è questa sinistra che tanto odi che le sta facendo…"
Ed anche tutta un' altra serie di cose che stanno cominciando a venire a galla. Quindi ti scrivo.
Era Agnelli che diceva che solo la sinistra è in grado di realizzare riforme di destra? In fondo aveva ragione, perché conformisticamente (si, ho detto conformisticamente) la gente è più restia a prenderla a pomodorate in faccia. E così sta accadendo.
Accade perché i sindacati, che se al governo c' è la destra si comportano come rottweiler "a guardia dei diritti dei lavoratori", adesso si stanno comportando come la vaselina a guardia dell' integrità del loro ano (o meglio, per prevenire escoriazioni all' uccello del governo). Basta leggere i dati Istat sui Contratti collettivi, retribuzioni contrattuali e conflitti di lavoro. (Anche qui)

quota di dipendenti in attesa di rinnovo del contratto nazionale:
Luglio 2006 -> 39,3%
Luglio 2007 -> 72,3%
attesa media dei lavoratori italiani per il rinnovo contrattuale:
Luglio 2006 -> 3,1 mesi
Luglio 2007 -> 8,0 mesi
Ore non lavorate per conflitti originati dal rapporto di lavoro da gennaio a maggio dello stesso anno:
Luglio 2006 -> 2.253.000
Luglio 2007 -> 824.000


Accade perché Veltroni chiede di abbassare le tasse e cita Einaudi nei suoi discorsi. E tutti giù ad applaudirgli.
Accade perché il sindaco di Firenze fa arrestare i lavavetri. Magari qualche intellettuale duro e puro di sinistra (=fuori dalla realtà) si lamenta, ma vuoi mettere quando il popolo smentendo lo stereotipo degli "italiani brava gente" si dimostra egoisticamente soddisfatto di non trovarsi più questi rompicoglioni ad ogni semaforo? (Sia chiaro, io sono dalla parte del povero automobilista vessato dal maleducato lavavetri)
Accade perché Amato si rende conto di quel che la Lega sta dicendo da anni (E che in Nord Europa sta già accadendo): Se continuiamo ad essere lassisti e buonisti la gente comincerà a votare di brutto a destra. Quindi: facciamo politiche di sicurezza ...di destra.
Accade perché... adesso c' è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: Alesina e Giavazzi danno alle stampe un libro intitolato ... "Il liberismo è di sinistra"
¿¿¡¡!!??
La sfrontatezza di Giavazzi è di quelle che, per dirla alla Cartman, mi farebbero "incazzare come un' ape". Ma visto che viviamo in una dittatura del politicamente corretto per cui se "meno tasse per tutti" lo dice Berlusconi "è solo becero populismo", se lo dice Veltroni "lui sì che capisce la ggente", mi pare logico che se voglio vendere uno straccio di milione di copie devo pagare un qualche tributo. Se a dire una stessa cosa da posizioni di destra mi viene una salva di fischi, ma dicendola da posizioni di sinistra mi viene uno scroscio di applausi, la questione non si pone nemmeno. Giavazzi è un dhimmi della sinistra: le paga la jizya, che ora è un voto, ora una dichiarazione di sostegno dalle colonne del Corriere della Ser(v)a, ora un suggerimento all' azione di governo, in cambio la classe politica dell' Unione non lo bolla pubblicamente come un "reazionario kapitalista", magari fa anche un po' di promozione ai suoi libri, ma soprattutto gli permette di uscire da quel ghetto in cui si trovano confinati liberisti di altro tipo, come Martino o Giannino.
È da condannare? No. Anzi: è da lodare. Sta facendo il lavoro sporco che la destra non è capace di fare: sta cercando di convertire la sinistra.
(Anche se c' è da dire anche che Giavazzi fa solo una parte di questo lavoro, nel campo economico. Nel campo "sociale" ci sta pensando la realtà.)
Ora, se la sua azione porterà ad un mercato del lavoro deregolamentato, un sistema pensionistico basato su fondi pensione privati (Come quello istituito nel Cile di Pinochet e tuttora indiscutibilmente in vigore nonostante una Presidenta socialdemocratica), ad un sistema sanitario basato sulle assicurazioni, ne gioirò immensamente, a prescindere se a realizzare queste cose sarà un governo di sinistra o di destra. Se la sinistra, una volta constatato il fallimento di tutte le sue politiche economiche e sociali, "vede la luce" a me sta bene. E magari la voto. Ma a quel punto significherà che la sinistra non è più se stessa, e che la destra è inutile.
Beh... a dire il vero la destra è inutile già adesso: bastava sentire qualche settimana fa le reazioni alla decisione della sinistra radicale di organizzare un corteo contro la precarietà: era la maggioranza che faceva opposizione a se stessa. L' opposizione (per così dire) ufficiale sembrava privata del suo ruolo ed in cerca di un' identità. Delle facce da sberle come quelle si fa fatica a trovarle.
Ho ancora un esempio da aggiungere sul fatto che solo la sinistra possa fare riforme di destra: la riforma costituzionale.
Qualche mese fa, entrando od uscendo dalla crisi di governo, Chiti tracciò le linee guida per una riforma costituzionale che avrebbe dovuto affiancare la riforma elettorale. Tale riforma aveva tre punti cardine:
- Riduzione del numero dei parlamentari;
- Abolizione del bicameralismo paritario;
- Attribuzione al presidente del consiglio del potere di nomina e revoca dei ministeri.
Io tra me e me ero pronto a regalare a Chiti un biglietto di sola andata per quel paese, poi un giorno sentii per Radio Radicale l' on. Salvi (Ds non ancora Sd) dire "Beh, certo, ma ci rendiamo conto che è stata appena bocciata in un referendum una riforma costituzionale che conteneva proprio quei tre punti cardine?"
Certo che me ne rendo conto, ma quella riforma non è stata bocciata da gente che l' avesse letta e meditata: è stata bocciata da gente che aveva ascoltato e letto la propaganda che proprio gente come Chiti e Salvi faceva. Praticamente tutta l' Italia che quel giorno non era andata al mare (Veneti e lombardi orgogliosamente esclusi) si è trinariciutamente accodata ad un manipolo di burocrati di partito che adesso guareschianamente proclamano "Contrordine compagni!". Talmente ottusi nella loro furia iconoclasta da essere autolesionisti.
(Beh, questa non è una novità)
Mi sto lamentando con la sinistra? Certo che no. La sinistra all' opposizione faceva il suo mestiere: rompeva i coglioni. Non c' era finanziaria che non fosse "macelleria sociale". Non c' era riforma economica che non fosse "liberismo selvaggio", non c' era riforma di altro genere che non fosse una "controriforma". In questo sono stati bravissimi: hanno fatto opposizione. Le mie lamentele vanno ai senzapalle di destra. Talmente senza palle che per cercare di essere riconosciuti dalla sinistra ne hanno accolto le istanze (vedi la creazione dello "scalone 2008" al posto di tre "scalini" dal 2005, per compiacere i sindacati). E per la serie "Cornuti e mazziati": hanno perso le elezioni e la sinistra non li ha mai riconosciuti, salvo poi trovarsi costretta ad inseguire ora quello che una volta era il programma della destra in economia, sicurezza, riforme costituzionali.
Spero che (Se e quando succederà) la volta che la destra tornerà al governo abbia come minimo le palle di mettersi a pisciare sghignazzando sulla folla ogni volta che una manifestazione sindacale le passerà sotto i balconi. (Metaforicamente, ma non troppo)
Perché, come ho letto una volta la destra non ha perso le elezioni perché non ha cercato la "pace sociale", perché non ha "mitigato le disparità", perché non ha "dialogato" (Qualsivoglia queste cose vogliano dire, sempre se vogliono dire qualcosa), ma perché lo ha fatto (o ci ha provato). Queste sono cose che si chiedono alla sinistra. Alla destra si chiedono i carrarmatinpiazzapperlllalllibbertà.

Benvenuti nella Repubblica Popolare Italiana. Banane in offerta speciale.

Idea rubata con destrezza telepaticamente da Zamax

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Affinità elettive? Venete? E' consolante e rivelatore comunque che a qualcuno sia venuta in mente la stessa idea. Forse la vicinanza geografica ha reso possibile un furto con destrezza telepatico...
:-)

3:06 PM

 

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