Che una battuta o un commento sia razzista o no, dipende soprattutto da chi li fa. Quando Barack Obama fa una battuta razzista, i giornalisti ridono fino alle lacrime, ma quando Silvio Berlusconi cerca di fare un complimento (anche se, come al solito, nel suo modo peculiare), lo appendono all'albero più alto.
Quando gli chiesero che animale da compagnia avrebbe preso per le sue figlie una volta trasferiti nella Casa Bianca, Barack Obama rispose nella sua prima conferenza stampa dopo la sua elezione che la sua preferenza sarebbe per un cane adottato da un canile. Ed aggiunse che «molti cani nei canili sono degli incroci — come me.» Secondo fonti non confermate, molti giornalisti di razza risero così forte a questa battuta che dovettero essere accompagnati fuori dalla sala stampa.
Dall'altro lato abbiamo Silvio Berlusconi, e non è decisamente divertente. Sicuramente non secondo gli stessi giornalisti di razza. Durante una visita a Mosca, il Primo Ministro italiano definì Barack Obama «giovane, bello ed abbronzato», un'«osservazione razzista» che ha scandalizzato gli italiani. Osservazione razzista? Non immagino come Silvio Berlusconi, che è conosciuto per prendersi molta cura della sua abbronzatura, potesse fare un complimento migliore che cercare di collegare il nuovo presidente eletto con se stesso. E lo scandalo tra gli italiani? Scommetto che molti di loro non potrebbero interessarsene di meno, ma i media cercano sempre di pretendere che lo 0.1% della popolazione italiana che non ha altro da fare che cercare di interpretare le osservazioni ed i commenti di Silvio Berlusconi nella peggior maniera possibile rappresenti più che se stesso.
Certamente, uno potrebbe pensare che Silvio Berlusconi avrebbe potuto dire qualcos'altro, e che per una volta avrebbe potuto evitare di cercare di fare un complimento con una battuta, ma la mia sensazione è che qualsiasi cosa Silvio Berlusconi avesse potuto dire a proposito dell'elezione di Barack Obama, i giornalisti avrebbero cercato di farne una battuta razzista. Se non avesse commentato o alluso alla razza di Barack Obama, probabilmente sarebbe stato razzista comunque, semplicemente per non averne fatto commenti.
Silvio Berlusconi non ha ragione quando dice che quello che non hanno capito la sua battuta sono «imbecilli», perché non lo sono. Capiscono tutti troppo bene ciò che Berlusconi ha detto, e che non è per niente razzista, ma come al solito, qualsiasi bastone sarà adatto per picchiare il cane italiano. Dall'altro lato, nemmeno Barack Obama non è divertente, ma piace ai giornalisti, e quindi ridono. E secondo loro, anche il resto del mondo. Anche se molto più razzismo può essere trovato nella «battuta» di Obama che nel commento di Berlusconi. Dopo tutto, che cos'è che intendeva Barack Obama quando disse che preferiva un cane adottato da un canile, molti dei quali sono «incroci come lui»? Non gli piacciono i cani di razza quindi, solo perché non sono come lui o non abbastanza come lui? Mi sembra molto più razzista, almeno se questo è il senso che ci voglio dare. Barack Obama è fortunato a non essere per metà un Berlusconi.
Tradotto senza autorizzazione da
Filip Van Laenen,
Brussels Journal